Il rachide lombare rappresenta un distretto particolarmente complesso del nostro corpo. Il dott. Vinicio Perrone, medico ortopedico specialista della schiena e del rachide lombare, si occupa della diagnosi e della terapia delle patologie del rachide lombare.
L’ortopedico specialista del rachide lombare, per formulare la diagnosi, ha necessità di osservare il paziente, come cammina e come si muove; richiederà gli esami diagnostici più idonei e specifici come le radiografie dinamiche; valuterà la risposta alle consuete terapie mediche e fisioterapiche prima di pensare ad un trattamento chirurgico.
La visita specialistica per il rachide lombare è importante ogni qualvolta insorga dolore o difficoltà di movimento, o quando si notino, soprattutto nei bambini, difetti di sviluppo della parte (ad esempio se il genitore sospetta una scoliosi).
Prenota una visita ortopedica specialistica del rachide lombare con il dottor Vinicio Perrone per identificare i problemi a carico di questa complessa area anatomica per la diagnosi ed il trattamento più corretto possibile. Sarà cura dello specialista scegliere, ove possibile, un trattamento conservativo, cercando di optare per la soluzione più semplice e meno invasiva.
Il rachide lombare è una struttura estremamente complessa formata dalla regolare successione delle vertebre e dei dischi intervertebrali, il tutto tenuto insieme dalle capsule articolari e dai muscoli. Dotato di grande flessibilità, il rachide svolge la funzione di sostegno del tronco, nonché di protezione delle strutture nervose che accoglie al suo interno.
Le vertebre sono composte anteriormente da un corpo osseo di forma cilindrica e posteriormente da un arco (a forma di ferro di cavallo). I peduncoli permettono all’arco osseo posteriore di fissarsi al corpo vertebrale. Il disco intervertebrale, interposto fra due vertebre, è composto da una struttura esterna, l’anello fibroso, che racchiude una zona centrale gelatinosa, il nucleo polposo.
Il rachide lombare, composto da 5 vertebre, risulta spesso coinvolto da patologie traumatiche e soprattutto degenerative:
Nell’adolescente la scoliosi rappresenta la patologia di più frequente riscontro: trattasi di una deformità rotatoria, permanente, della colonna vertebrale. Talvolta l’adolescente presenta un atteggiamento scoliotico perché si siede o cammina in maniera scomposta: in questi casi la deformità si riduce completamente flettendo il rachide. La scoliosi dell’adolescente richiede sempre adeguato trattamento al fine di evitare che si instaurino altre problematiche, soprattutto respiratorie, che possono compromettere l’aspettativa di vita.
Anche l’adulto può lamentare i disturbi di una scoliosi insorta di recente, “de novo”, o di una forma giovanile che riprende ad evolvere a seguito dei processi di invecchiamento tipici dell’età. Nei casi di scoliosi dell’adulto spesso si è costretti ad un intervento chirurgico di fusione vertebrale strumentata. Le vertebre all’interno della curva scoliotica vengono fuse fra loro e stabilizzate attraverso delle barre agganciate alle vertebre con le viti peduncolari.
La patologia degenerativa che più frequentemente si manifesta in un soggetto giovane è la protrusione discale: sforzi fisici reiterati nel tempo, la guida prolungata di automezzi pesanti, l’obesità, alcuni sport, possono portare all’usura del disco intervertebrale. La protrusione discale o bulging porta ad un abbassamento del disco in altezza ed al debordamento dell’anello fibroso rispetto alla vertebra superiore ed inferiore che lo contiene. La protrusione discale diventa sintomatica quando il bordo esterno del disco entra a stretto contatto con il nervo spinale vicino. In tali circostanze si può manifestare la classica lombosciatalgia: il dolore lombare che scende verso la coscia e la gamba. Un importante aiuto può giungere dalla fisioterapia e dall’osteopatia: queste possono prevenire l’aggravarsi del quadro clinico andando a rimuovere le cattive posture e le tensioni craniali, viscerali o strutturali.
Allorquando la degenerazione discale aumenta, il disco può collassarsi completamente ed il suo contenuto uscire e comprimere la radice nervosa in maniera serrata. In questo caso si parla di ernia del disco espulsa. I sintomi dell’ernia del disco possono variare dalla lombalgia acuta al dolore urente lungo la gamba, fino alla perdita di forza con difficoltà a deambulare. In questi casi bisogna sicuramente ricorrere alla soluzione chirurgica per prevenire ulteriori danni. Le tecniche di chirurgia vertebrale mininvasiva, come la radiofrequenza, la nucleoaspirazione, la coblazione discale e la discectomia endoscopica permettono l’asportazione del materiale discale contenuto o espulso attraverso una piccola breccia cutanea riducendo il rischio della formazione di fibrosi nel canale vertebrale. Mentre queste tecniche percutanee sono quasi sempre applicabili nel caso di un’ernia discale L3-L4 o L4-L5, nel caso di ernia del disco L5-S1 talvolta è necessario ricorrere alle tecniche chirurgiche tradizionali per le difficoltà tecniche legate alla particolare anatomia del passaggio lombo-sacrale.
Altre volte il chirurgo vertebrale potrebbe consigliare, attraverso un approccio mininvasivo, l’impianto di un dispositivo che posto fra i processi spinosi delle due vertebre, riduce le pressioni sul disco degenerato preservandolo dalle sollecitazioni e favorendo la riduzione della sintomatologia. Fra i dispositivi interspinosi ve ne sono di semirigidi (DIAM, X-Stop) e rigidi (ASPEN, Back-Fuse).
Per richiedere una visita, avere informazioni, entrare in contatto con il dott Vinicio Perrone, senza alcun impegno compilare il seguente form per essere ricontattato.
Oppure chiama il +39 327 722 5672
Per richiedere una visita, avere informazioni, entrare in contatto con il dott Vinicio Perrone, senza alcun impegno compilare il seguente form per essere ricontattato.
Oppure chiama il +39 327 722 5672.