La scoliosi è una deviazione laterale e permanente della colonna vertebrale: le vertebre si presentano ruotate, inclinate, deformate a cuneo.
La scoliosi dell'adulto è una patologia degenerativa che si manifesta dopo i 50 anni e colpisce soprattutto il sesso femminile.
Nell'adulto la scoliosi può comparire per la comparsa di instabilità vertebrali conseguenti a gravi forme di discopatia degenerativa ma può rappresentare anche la ripresa evolutiva di una scoliosi comparsa in età giovanile.
Le scoliosi adolescenziali inferiori ai 30°-40° generalmente rimangono stabili durante l’età adulta; quelle più gravi, oltre i 40°-50° hanno, invece, un potenziale evolutivo di 1-2 gradi ogni anno. Queste forme evolutive richiedono adeguato trattamento per prevenire gravi disabilità nell'anziano.
La scoliosi degenerativa, chiamata anche “de novo”, perché insorge in età adulta è causata dalla degenerazione dei dischi intervertebrali e delle articolazioni tra le vertebre. Spesso si manifesta nella zona lombare.
Il sintomo principale della scoliosi nell'adulto è rappresentato dal dolore per una progressiva riduzione della lordosi lombare e restringimento dei forami che danno passaggio ai nervi. Con il tempo compare una flessione del corpo in avanti, debolezza agli arti inferiori, limitata resistenza alla deambulazione ed alla stazione eretta prolungata.
La terapia della scoliosi dell’adulto può essere di natura conservativa o chirurgica. Nelle forme modeste, con valori angolari inferiori ai 40°, gli esercizi fisioterapici e posturali possono migliorare l’assetto posturale e controllare il dolore. Anche i bustini possono essere utili in determinati periodi: il loro utilizzo deve essere moderato in quanto a lungo termine possono aggravare i dolori perchè indeboliscono la muscolatura del rachide.
Anche la radiofrequenza può rappresentare una terapia analgesica valida nelle forme iniziali della malattia.
Il trattamento chirurgico, per deformità severe, mira a correggere la scoliosi e ripristinare la corretta lordosi lombare in maniera da contrastare la caduta del corpo in avanti. Si fa uso di barre agganciate a viti introdotte nei peduncolari vertebrali, le zone ossee più robuste della vertebra. Trattasi di una chirurgia complessa non priva di rischi e complicanze. Nell’adulto le scoliosi possono interessare un numero limitato di vertebre (2-3) quando conseguono ad una severa degenerazione discale, oppure un numero maggiore di vertebre (oltre 8) quando conseguono all’aggravamento di una scoliosi giovanile mal trattata. La corretta pianificazione dell'intervento chirurgico, l'uso di sistemi di fissazioni adeguati e performanti, la abilità del chirurgo sono fondamentali al successo di questa chirurgia complessa.
Attualmente si dispone di viti peduncolari che consentono di affrontare efficacemente interventi complessi anche in individui di 60-70 anni affetti da osteoporosi. Il ricovero dura circa una settimana, segue un periodo di riabilitazione assistita, posturale e respiratoria, di circa tre settimane. Alla fine del primo mese, il soggetto è di norma in grado di svolgere le normali attività quotidiane ed entro il secondo mese di riprendere attività fisiche leggere come il nuoto.
Donna di 58 anni affetta da scoliosi dx D11-L4: correzione con stabilizzazione rigida D11-L5.
Uomo di 60 anni affetto da Parkinson: scoliosi angolare sin L3-L4: correzione con stabilizzazione breve.