Si tratta di una sindrome algica che origina dalle faccette articolari,La sindrome delle faccette articolari lombari rappresenta una causa frequente di lombalgia cronica. Insorge a seguito di una microinstabilità vertebrale e del conseguente sovraccarico funzionale delle piccole articolazioni poste a ponte fra le vertebre, le faccette articolari. Consegue all’irritazione della piccola radice nervosa che raccoglie la sensibilità di queste piccole articolazioni.
I sintomi lamentati dal paziente sono rappresentati dal dolore lombare cronico eventualmente irradiato al fianco. Il dolore spesso aumenta con l'iperestensione della schiena e non da disturbi radicolari periferici.
TIPICA L'ASSENZA DI DISTURBI RADICOLARI PERIFERICI.
Per confermare la diagnosi è indispensabile l’infiltrazione delle faccette articolari con anestetico locale. Il paziente viene posto sdraiato a pancia in giù sul letto operatorio. Quindi si localizzano i livelli da trattare mediante una guida fluoroscopica. Se il test risulta positivo, vi è l’indicazione al trattamento mini-invasivo di ablazione con radiofrequenza che ha lo scopo di interrompere la trasmissione del segnale doloroso al cervello.
Attualmente la denervazione della capsula articolare tramite ablazione con elettrodi a radiofrequenza è la procedura più indicata e spesso risolutiva. Si esegue esattamente come il blocco diagnostico solo che al posto dell’anestetico locale viene inviata energia che riesce a creare una lesione a calore della fibra nervosa che non è più in grado di trasmettere il dolore. Il risultato è che il paziente riferisce completa risoluzione o netto miglioramento della sintomatologia. In caso di recidiva la procedura può essere ripetuta.
La radiofrequenza presenta un basso carattere invasivo, estremamente precisa, ripetibile, rischi nulli, possibilità di esecuzione in regime ambulatoriale, indicata su pazienti in scadenti condizioni fisiche.
Nel 65 - 80% dei pazienti il dolore si riduce subito del 50%. I risultati tendono a diminuire progressivamente con il passare del tempo, soprattutto quando non si associ ad appropriato programma di rieducazione posturale. Generalmente la durata del benessere clinico è tra i 6 e i 48 mesi.